I TENENBAUM di Wes Anderson – Cult Movie Night

Iconico, divertente, profondo, magnificamente tenero, perfetto: un cult. Giovedì 4 maggio, alle ore 20:30, Gabriele Veggetti ci introdurrà alla visione de I TENENBAUM [The Royal Tenenbaums] di Wes Anderson!

Giovedì 4 MAGGIO, ore 20:30
I TENENBAUM 
(The Royal Tenenbaums)
di Wes Anderson [USA/2001, 110′]

vers. originale, sott. italiano

Introduce:
GABRIELE VEGGETTI
critico cinematografico 
e didatta dei mezzi audiovisivi

Ingresso: €6,00/5,00
ACQUISTA online: https://bit.ly/3NbkHIA

Royal Tenenbaum (Gene Hackman) è stato un marito e un padre non esattamente esemplare. I suoi comportamenti superficiali ed egoistici hanno creato grossi problemi soprattutto ai figli che, crescendo, sono stati incapaci di sfruttare a dovere i loro naturali talenti. Giunto ormai a una certa età, Royal proverà a riavvicinarsi ai suoi cari e, se possibile, a rimediare ai suoi errori.

‘È considerato uno dei più innovativi e talentuosi registi dell’ultima generazione del nuovo cinema americano, Wes Anderson, cinquant’anni, alto, elegante, allampanato e con un perenne sguardo da bambino curioso che si è perso nel supermercato.  I suoi personaggi si muovono imperfetti e titubanti in un universo perfetto, senza spigoli o colori fuori posto, i suoi set sono una sorta di case di bambole dove nessun dettaglio è inutile. […]

Certo, è la famiglia, come formula e istituzione, distonica e disfunzionale, al centro di molti film di Anderson. I Tenenbaum (2001) è un ritratto di famiglia in un interno dove nessuno si sente a proprio agio e dove un padre da sempre assente, interpretato da un eccellente Gene Hackman, cerca di recuperare il tempo perduto e, cosciente della propria inadeguatezza, una paternità che non ha mai prima d’allora cercato. Così come ne Il treno per il Darjeeling (2007), tre fratelli  americani si ritrovano in India, un anno dopo la morte del padre, per far visita alla madre dispersa, dopo una crisi mistica, in un convento indiano. Anche qui una famiglia disgregata, dilaniata da forze centrifughe, che quasi rimpiange la solidità e la fermezza delle forme patriarcali. Paternità reali, fittizie o putative, le troviamo disseminate nell’opera di Anderson, Gustave (Ralph Fiennes) il concierge del Budapest Hotel e il lobby-boy Zero, così come il triste poliziotto capitano Sharp (Bruce Willis) e l’orfano adolescente Sam Shakuksy in Moonrise Kingdom: agnizioni tardive e unioni imperfette in un mondo che si disgrega e che non ha più quei riferimenti istituzionali famigliari che il sistema autoritario e paternalistico borghese era in grado di assicurare.’ [da Gabriele Veggetti, SOTTO LO ZUCCHERO L’ARSENICO, elementi di cultura hipster e motivi libertari nel cinema di Wes Anderson]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno