Sette spose per sette fratelli + brindisi d’inizio anno!

L’elegia del musical hollywoodiano in Cinemascope, il trionfo del teatro di posa, SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI, un film culto di straordinario successo per aprire il nuovo anno del Cineclub Bellinzona, giovedì 12 gennaio, alle ore 20:30, con un brindisi augurale!

SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI
Seven Brides for Seven Brothers
di Stanley Donen [USA/1954, 98′]
vers. originale, sott. italiano

Ingresso: €6,00

Oregon, 1850. Quando il taglialegna Adamo Pontipee (Howard Keele) ritorna a casa con la nuova moglie, la locandiera Milly (Jane Powell), suscita l’invidia dei suoi sei, rozzissimi, fratelli maschi. La cognata decide di aiutarli a raffinare le buone maniere, loro la assecondano ma decidono poi di rapire sei giovanette di un villaggio vicino. Le ragazze, anziché temerli, si affezionano ai Pontipee e non vogliono sentir ragione di tornare alle loro case.

Liberamente ispirato a ‘The Sobbin’ Women’ di Stephen Vincent Benét, a sua volta “ammaliato” dalla vicenda del Ratto delle Sabine. Oscar alla colonna sonora di Adolph Deutsch e Saul Chaplin, e candidature a film, sceneggiatura (Albert Hackett, Frances Goodrich e Dorothy Kingsley), fotografia a colori (George J. Folsey) e montaggio.

Tra volteggi attorno alla lama di un’ascia, equilibrismi sul bordo di un pozzo e accenni di quadriglie, il musical si trasforma in una sarabanda agonistica, in cui la raffinatezza del ballo deve lasciare spazio, in più di un caso, all’urgenza dell’azione fisica. Se il musical affondava le proprie radici nel balleto europeo, Sette spose per sette fratelli lo ricodifica a materia puramente americana, immediata e forse anche più rozza, ma “popolare” e mai elitaria. E non è dunque un caso che il genere scelto sia il western, identitario come nessun altro per l’epopea hollywoodiana. Poco importa se tutto viene rinchiuso in uno spazio chiuso. Il musical avrà tutto il tempo per correre libero tra prati e montagne (l’incipit di Tutti insieme appassionatamente di Robert Wise), ma Donen ha già dimostrato come ciò non sia assolutamente necessario, perché il genere è già di per sé l’irreale elevato a forma unica di poesia. [R. Meale, Quinlan.it]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
via Bellinzona 6 – BOLOGNA 
parcheggio gratuito. in cortile interno