TONY DRIVER di Ascanio Celestini

L’opera prima di Ascanio Petrini in concorso alla 34ª Settimana Internazionale della Critica a #Venezia76; la storia del barese Tony Driver, un tassista arrestato in USA per traffico di migranti, arriva al Cineclub Bellinzona di Bologna, giovedì 8 ottobre alle ore 20:30!

TONY DRIVER
di Ascanio Petrini

Italia – Messico | 2019 | 70′

INGRESSO
Biglietto online: €6,00 (a breve il link)
Biglietto in cassa: €6,00 – Ridotto €5,00 [Card Cultura, Studenti Universitari, Soci MetroPolis, AssoDoc, Abbonati Arena del Sole]

Pasquale un giorno decide di cambiare nome e farsi chiamare Tony. Nato a Bari, quartiere Madonnella, a 9 anni, nella metà degli anni Sessanta, migra oltreoceano con la famiglia e cresce da vero americano, tutto hot dog e rockabilly. Non è mai ritornato in Italia, fino a quando, ormai tassista di professione a Yuma, un blitz anti-immigrazione alla frontiera con il Messico lo costringe a scegliere: la galera in Arizona, o la deportazione in Italia per dieci anni. Il reato? Trasporto a bordo del suo taxi di migranti illegali negli Stati Uniti. Tony opta per la deportazione. Rientrato in Italia, col suo sogno americano andato in pezzi, si ritrova completamente solo in quello che definisce “un altro pianeta”, un piccolo Paese immobile senza opportunità. Nello scenario desolante in cui vive ai margini dell’autostrada, Tony indossa ancora il suo cappello da cowboy e non sembra proprio disposto ad arrendersi…

Note di regia: “You can’t teach an old dog a new trick. I’m an old dog but I can learn new tricks.”
Quando Pasquale mi ha detto questa frase mi ha guardato dritto negli occhi. Non ha aggiunto altro. Le rughe sul suo volto mi hanno raccontato il resto della storia. E’ li che per la prima volta, ho visto Tony Driver.
In lui e in quella storia ho trovato un nuovo personaggio nelle corde di Trevis Bickle di Taxi Driver e Willy il Coyote di Road Runner: un antieroe destinato a perdere ma anche a provarci.
Quando ci siamo incontrati, Tony viveva in una grotta sul mar Mediterraneo, nel completo rifiuto di ogni cosa, bloccato tra rocce e acqua. Ho cominciato a filmarlo ma presto mi sono reso conto che i paesaggi profondamente contraddittori della sua storia meritavano una restituzione visiva: doveva essere ambientata qui in Italia ma anche lì, in America, dove non ha mai smesso di immaginare la sua vita. Ed e’ proprio su questa immaginazione che ho costruito la messa in scena del film.

CINEMA TEATRO BELLINZONA
via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno