TINTORETTO – l’artista che uccise la pittura

Una serata-evento dedicata al grande pittore veneziano Tintoretto, un documentario affascinante e magnetico. A introdurlo, in collegamento da remoto, sarà il regista Erminio Perocco!

«Io confesso. Da sempre ho voluto fare il pittore, ma non un pittore qualsiasi. Volevo avere la mia visione, essere un vero artista. Il mio nome è Jacopo Robusti, ma tutti mi chiamano il Tintoretto».

Giovedì 12 maggio, ore 20:30
TINTORETTO
L’artista che uccise la pittura
di Eminio Perocco [ITA/2022, 90′]


Biglietto unico: €6,00
Acquista online: https://bit.ly/337buvQ

Tintoretto – L’artista che uccise la pittura, film diretto da Erminio Perocco, è un documentario incentrato su uno dei maggiori maestri della pittura veneta, nonché del Rinascimento italiano. Definito dallo stesso Vasari “fuorioso” e “terribile”, Tintoretto è sempre stato un pittore irrequieto, in grado di creare opere in tempi veloci e che facessero restare i suoi committenti a bocca aperta. La sua tecnica, al tempo innovativa, ha permesso alla pittura di evolversi e ha esercitato una grande influenza sulla storia dell’arte mondiale; infatti, sono rintracciabili come suoi estimatori, dopo un attento studio delle opere, pittori del calibro di Paul Rubens, El Greco, Max Beckmann, Jackson Pollock e molti altri. Lo stesso Cézanne definì la sua opera “immensa”, capace di includere “ogni cosa dalla natura morta fino a Dio”, assimilabile a “un’enorme arca di Noè” e arrivando ad affermare, che se fosse stato possibile, si sarebbe “trasferito a Venezia soltanto per lui”. Il documentario ritrae il Tintoretto come un moderno maestro, pieno di creatività e con una tale complessità racchiusa nei suoi grandi quadri, che rivela l’audacia e l’innovazione di ogni sua pennellata.

Diretto da Erminio Perocco, il film vuole raccontare il segreto dell’arte del Tintoretto, la modernità delle sue pennellate che furono fonte di ispirazione per tanti artisti del Novecento, oltre all’attualità dei suoi capolavori e del suo genio inafferrabile.Accompagnato dalle musiche di Carlo Raiteri e Teho Teardo (quest’ultimo è stato il compositore de «L’amico di famiglia» e de «Il divo» di Paolo Sorrentino), il documentario ha una struttura narrativa semplice e dal taglio didattico, ma è ricco di suggestioni visive notevoli, capaci di rievocare le atmosfere del tempo, le luci e le ombre della città di Venezia e i colori dei preziosi pigmenti che giungevano nella Serenissima come in nessun altro luogo e di cui Jacopo, figlio di un tintore, sapeva servirsi con straordinaria maestria.

In questa sorta di diario filmato, con il personaggio di Tintoretto che sceglie noi spettatori come suoi confessori di timori e speranze, ciò che risalta è proprio l’animo inquieto dell’artista, disposto a tutto pur di contrapporsi alla moda dominante dell’epoca: fu il primo a sfaldare la pennellata, offrendo allo sguardo prospettive differenti all’interno dello stesso squadro, ottenendo così soluzioni coraggiose e in grado di dare vita a narrazioni complesse, tanto da assorbire lo spettatore fino a farlo sentire parte del quadro stesso. [Andrea Chimento, il Sole 24 ore]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
Via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno