Quel fantastico peggior anno della mia vita – #esperienzedAmore – Ingresso Gratuito

Se non avete visto ‘Quel fantastico peggior anno della mia vita’ dovete subito provvedere: un film con lo status del piccolo cult giunto sul finire della scorsa stagione cinematografica che si dimostra irriverente, frizzante e a tratti geniale.

Il film di Alfonso Gomez-Rejon è la quarta tappa del ciclo #esperienzedAmore promosso dall’ACEC e sarà proiettato giovedì 27 aprile, alle ore 20.45, a ingresso gratuito!


E’ la storia divertente e commovente di Greg, un liceale che cerca di mimetizzarsi evitando relazioni profonde, come strategia di sopravvivenza in quel campo minato che è la vita sociale dei teenagers. Greg descrive persino il suo costante compagno Earl, con il quale realizza cortometraggi-parodia di classici del cinema, più come un collega che come il suo migliore amico. Ma quando sua madre (Connie Britton) insiste affinché lui passi del tempo con Rachel, una compagna di scuola recentemente colpita da un cancro, Greg scopre pian piano quanto valore può avere un vero legame di amicizia.

«Il film è attraversato da un’ironia goffa che caratterizza quasi tutti i personaggi di questa pellicola indipendente sottolineata dall’uso dello stop motion, dalla divisione in capitoli raccontati dalla voce fuori campo del protagonista e da una fotografia, curata da Chung-Hoon Chung, giocata sulle sfumature pastello. Una pellicola orchestrata in modo tale che ogni suo elemento compositivo risulti ben calibrato senza stonature che ne facciano sbilanciare l’assetto narrativo. E in questa economia di pensiero s’inserisce anche l’uso della colonna sonora supervisionata da Brian Eno. Artista poliedrico ed autore prolifico, padre putativo del genere ambient e produttore di successo, Eno, è una delle personalità più influenti dell’industria musicale con una discografia infinita e collaborazioni che spaziano da David Bowie ai Coldplay passando per Talking Heads e Damon Albarn. Sul versante colonne sonore, quella di Quel fantastico peggior anno della mia vita si attesta come la prima partitura dopo Amabili resti di Peter Jackson del 2009 preceduta da un’incursione musicale in Dune di David Lynch e Opera di Dario Argento, per citare le pellicole più conosciute.

La colonna sonora del film consiste nell’inserimento di brani meanderalnon originali di Brian Eno, composizioni classiche e di partiture di film celebri che convivono insieme senza forzature, sottolinenando ancor di più il gioco citazionista che lega i vari capitoli. Ecco che brani elettro rock o strumentali come The Big Ship, I’ll Come Running o Golden Hours (tutti racchiusi in Another Green World del 1975) si uniscono a Dear Finks Don’t Talk (Here Come The Warm – 1973) e Burning Airlines Give You So Much More (Taking Tiger Mountain – 1974) fino al “ripescaggio” di Always Returning, composizione realizzata per un’altra colonna sonora, quella di For All Mankind di Al Reinert del 1983. A questi si avvicendano composizioni realizzate da mostri sacri come Bernard Herrmann con Scene d’Amour contenuta nella colonna sonora di Vertigo – La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock, il tema musicale de La conversazione di Francis Ford Coppola realizzato da David Shire o quelle scritte da Jean Constantin per I 400 colpi di François Truffaut. Il tutto senza dimenticare la componente classica rappresentata, tra gli altri, da La Cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner o quella pop/rock capeggiata da Roy Orbison (In Dreams) e Lou Reed (Street Hassle). Una colonna sonora sui generis che non si avvale di composizioni scritte appositamente per accompagnare le sequenze narrative ma composta da un collage di realtà sonore differenti che uniscono l’anima cinefila di Greg e Earl (e dello stesso regista) a quella indie che si trova in perfetta armonia con i brani composti da Brian Eno trent’anni prima.» [M. Santacatterina, Sentieri Selvaggi]

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