QUADROPHENIA – 40° anniversario al Cineclub Bellinzona

«Io sono Jimmy e non voglio essere uguale a nessuno. Per questo sono un mod!». 40 anni di QUADROPHENIA, 40 anni di un film culto, guardato e riguardato allo sfinimento dagli amanti della coolness britannica e delle sottoculture. 40 anni di un film fondamentale per non farsi prendere in giro dalla vita!

Lunedì 11 novembre, il Cineclub Bellinzona presenta una proiezione speciale in versione restaurata, in lingua originale, sottotitolata in italiano, accompagnata dall’ormai tradizionale castagnata!

• ore 20:15 – Castagne e vino in chiostro
• ore 20:45 – Proiezione
QUADROPHENIA
di Franc Roddam
UK / 1979 / 120 minuti
vers. originale, sott. italiano
ingresso: €6,00

introduce: Checco Garbari “Ted Nylon”, componente di Lino e i Mistoterital e dj vinilico!

Protagonista della storia diretta da Franc Roddam (eh si, proprio colui che qualche decade più tardi avrebbe ideato il talent show “MasterChef”) è Jimmy (Phil Danlles), un ragazzo londinese, appartenente ai mods, che trova gli allucinogeni cool e riesce a farsi buttare fuori di casa, perdere il lavoro e tutti gli amici, prima di capire che sia giunto il momento di crescere.

«Nell’Inghilterra degli anni ’60, l’appartenenza a una corrente o a un’altra era piuttosto evidente: partiva dall’abbigliamento. Portavi un parka sopra abiti sartoriali e guidavi una vespa o lambretta? Eri sicuramente un mod (“modernists”). Amavi le motociclette d’oltre oceano, indossavi giubbotto di pelle e stivali, e ascoltavi quelle band che suonavano musica rumorosa chiamata rock n’ roll? Eri un rocker! Scontro tra mode? Forse. Scontro tra bande locali? Sicuramente. Segno di un grande cambiamento in atto? Piuttosto evidente.

Questo particolare fenomeno sociale tornò in auge negli anni ’70 quando i leggendari #TheWho pubblicarono “Quadrophenia”, titolo che alludeva alla schizzo-frenia, al volubile comportamento del protagonista Jimmy e alle diverse personalità dei membri del gruppo. L’album ispirò l’omonimo film del 1979 che subito diventò culto. La pellicola scattava una lucida fotografia di una generazione alla ricerca di se stessa e della sua collocazione nel mondo, dei giovani che non disdegnavano gli eccessi, che davano spazio alla propria indole e permettevano alla violenza di avere la meglio.» [V. Menza, masedomani.com]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
Via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno

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via Bellinzona 6 – BOLOGNA

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