MADEMOISELLE (The Handmaiden) di Park Chan-wook

Non dimentichiamoci dei film che lasciano il segno!
Realizzato e distribuito nel resto del mondo nel 2016, solo due mesi fa è giunto nel nostro paese il film sudcoreano presentato a Cannes, premio BAFTA come Miglior Film in lingua non inglese, bellissimo racconto sull’inganno dal regista di OLDBOY.

Così, il 24 ottobre, alle ore 20:45, il Cineclub Bellinzona è orgoglioso di presentare Ah-ga-ssi (titolo internazionale The Handmaiden, o MADEMOISELLE come è stato chiamato in Francia e come si chiama da noi), l’ultimo film di Park Chan-wook. Né la calorosa accoglienza ricevuta a Cannes nel 2016 né gli ottimi risultati ai botteghini di tutto il mondo hanno incoraggiato una distribuzione tempestiva. Per fortuna grazie ad Altre Storie anche in Italia possiamo finalmente vedere quello che, a detta di molti, è uno dei migliori film del decennio.

• Giovedì 24 ottobre, ore 20:45 •
MADEMOISELLE [Ah-ga-ssi]
139 min. | Thriller Erotico | 2016 (Corea del Sud)

ingresso: €5,50/rid.4,50

Nella Corea degli anni ’30, durante l’occupazione giapponese, una ragazza (Sookee) viene assunta come ancella di un’ereditiera giapponese (Hideko) che vive in una grande tenuta di campagna con il prepotente zio (Kouzuki). L’ancella ha però un segreto: è una borseggiatrice. Reclutata da un truffatore che si finge un conte giapponese, Sookee deve aiutarlo a sedurre la signora per convincerla a fuggire con lui, derubarla delle sue ricchezze e rinchiuderla in un manicomio. Il film è ispirato al romanzo Ladra di Sarah Waters.

«Con ‘MADEMOISELLE – The Handmaiden’ il regista sudcoreano Park Chan-wook ritorna in patria dopo sette anni e la trasferta hollywoodiana del sottostimato ‘Stoker’, del quale qui rimane l’ombra lunga hitchcockiana, e decide di adattare il romanzo ‘Fingersmith’ (‘Ladra’ nella traduzione italiana), già oggetto di una miniserie BBC del 2005, opera della scrittrice gallese Sarah Waters, celebre per la sua reinterpretazione in chiave lesbica del crime novel vittoriano.

Nella trasposizione di Park cambia l’ambientazione: dalla Londra del 1862 alla Corea del 1930 sotto l’occupazione nipponica. La lente coloniale, col senso di inferiorità coreana che spinge ad assumere finte identità giapponesi e ad alternare le due lingue a seconda delle finalità da perseguire e dell’immagine da trasmettere, amplifica quello che è già un intreccio di false piste, gioco di apparenze e travestimenti, groviglio di ambizioni e tradimenti, aggiungendo un ulteriore strato di contraffazioni.» [Michele Favara, Gli Spietati – Rivista di cinema online]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
via Bellinzona 6 – BOLOGNA

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