L’INTRUSA di Leonardo Di Costanzo – incontro con la prof.ssa Stefania Spada

«In un tempo in cui si discute ogni giorno di accoglienza e integrazione, non c’è film più contemporeaneo de L’INTRUSA di Leonardo Di Costanzo» [Wired] già applaudito a Cannes lo scorso maggio nella selezione della Quinzaine des réalisateurs.

Giovedì 08 marzo, alle ore 20.45, al Cineclub Bellinzona Bologna
L’INTRUSA [L. Di Costanzo, ITA-CH-FRA/2017, 95′]
introduce: prof.ssa STEFANIA SPADA [Università degli Studi di Bologna]
Ingresso: €5,50 – Soci Coop e AssoDoc €4,50

Napoli ai giorni nostri. Giovanna è una donna che lavora nel sociale e che si deve confrontare quotidianamente con le problematiche sociali della città. Il centro che dirige offre un luogo protetto in cui crescere e giocare dopo le ore di attività scolastica a bambini che potrebbero finire precocemente a far parte della manovalanza camorristica. Un giorno Maria, madre di due bambini, chiede e trova rifugio, con il consenso di Giovanna, in un monolocale che appartiene al centro. La quale però non sa che si tratta della giovane moglie di un boss della camorra ricercato per un efferato omicidio.

«Rispetto al lungometraggio precedente, viene fuori con maggior evidenza la formazione da documentarista di Di Costanzo, non solo per come attraversa gli spazi della periferia, ma soprattutto per il modo in cui racconta l’esperienza del volontariato, quell’eroismo silenzioso, come da definizione, di una società civile che interviene e si fa carico. In fondo, la sceneggiatura di Di Costanzo, Maurizio Braucci e Bruno Oliviero concede alle attività ricreative della Masseria uno spazio altrettanto ampio, se non addirittura maggiore, della vicenda drammaturgicamente forte. Lo sguardo indugia sulle dinamiche di gruppo dei bambini e sembra lasciar loro tutta libertà di muoversi e di agire. Solo dopo si avverte il peso scrittura, in quei momenti in cui rischia di essere troppo stringente e di compromettere la verità dell’insieme.  È la ridondanza esplicativa di alcune scene e di alcuni dialoghi che intralciano la fluidità delle interpretazioni “adulte”, a cominciare da Raffaella Giordano, per altro molto efficace. Ecco, a tratti, si crea un cortocircuito tra l’immediatezza della presa diretta e la sottile sensazione che Di Costanzo si costringa troppo nel rendere “servizio” alla storia e alle sue implicazioni tematiche, restringendo i margini di libertà, suoi e nostri. Ma sono istanti, che nulla tolgono all’immediatezza vitale del film, alla sua capacità di cogliere e raccontare quei segni di bellezza e di invenzione che rompono il grigio della desolazione.» [Aldo Spiniello, Sentieri Selvaggi]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
via Bellinzona 6 – BOLOGNA