L’INQUILINO DEL TERZO PIANO di Polanski – #CultMovieNight

«In quale preciso momento un individuo
smette di essere quello che crede di essere?».
[Trelkovsky a Stella]

Giovedì 30 gennaio, alle ore 20:45, continua il viaggio nei titoli CULT della nostra ‘personale’ cinematografia, quella da noi tanto amata, quella che sul grande schermo rivive in uno splendore sempiterno. È la volta di LE LOCATAIRE, in Italia conosciuto con il titolo ‘L’INQUILINO DEL TERZO PIANO‘ di Roman Polanski. A introdurre la proiezione sarà IVAN CIPRESSI della Libreria di Cinema Teatro Musica!

L’INQUILINO DEL TERZO PIANO
di Roman Polanski | Francia | 1976 | 125’

con Roman Polanski, Isabelle Adjani
• vers. originale, sott. italiano •
biglietto unico: €6,00

Un modesto impiegato polacco, Trelkowski, è in cerca di un appartamento a Parigi. Ne trova uno abitato fino a pochi giorni prima da una ragazza, Simone Choule, che ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra. Trelkowski si reca quindi all’ospedale per cercare di parlarle riguardo all’affitto dell’appartamento, ma la ragazza è completamente fasciata, in fin di vita e incapace di parlare; per di più, alla vista di Trelkowski sembra avere una crisi isterica. Ultimo tra i film davvero geniali di Polanski, si tratta di un thriller metafisico dove il colpevole è il destino – tema fisso nell’opera del regista. È inutile ribellarsi al Fato quando questi ci ha preso di mira. Ne sa qualcosa il protagonista e ne sa qualcosa anche il regista.

«Una caduta progressiva e inesorabile nel cuore dell’orrore della mente. Quasi una perquisizione interiore condotta per dettagli o indizi infinitesimali da rielaborare, nel tentativo – pressoché impossibile – di ricostruire la storia, laddove quest’ultima non trova sbocchi lineari, ma al contrario si sdoppia e si contorce toccando vette estreme di surrealtà iperangosciante.» [Martina Puliatti, sentieriselvaggi.it]

«Linquilino del terzo piano non venne troppo acclamato negli Stati Uniti – gli americani non masticano troppo di letteratura decadente e surreale – ed ebbe invece un buon successo in Francia dove ottenne la candidatura alla Palma d’oro di Cannes come miglior film. In Italia uscì alla fine del 1976. Alcuni critici europei dell’epoca non poterono fare a meno di intravedere le  analogie tra Trelkowski e Polanski stesso, entrambi ebrei naturalizzati francesi, che vivono in un ambiente decisamente ostile alle loro origini (da notare come Trelkowski viene trattato dal commissario di polizia quando va a sporgere denuncia per presunta aggressione). Nel cast tecnico, un elogio merita sicuramente lo scenografo Pierre Guffroy: gli interni dell’intero stabile sono tutti ricostruiti in studio. In realtà l’edificio è di soli due piani ma l’illusione data da specchi sistemati adeguatamente fa in modo che lo spettatore ne veda quattro. La facciata che dà su strada invece esiste veramente e si trova a Parigi al numero 39 di Rue de la Bruyère. La fotografia coi suoi toni cupi e inquietanti è del Maestro Sven Nykvist, autore anche di quasi tutti i film di Bergman. Gli effetti visivi, eccellenti  e psichedelici in questo caso, sono del meno noto Jean Fouchet.

Infine, la colonna sonora è diretta da Philippe Sarde, e il suo contrabbasso domina l’intera opera. Lo stesso musicista fa un piccolo cammeo: è l’uomo che nel cinema siede dietro Trelkowski fissando il protagonista con sguardo languido e insistente. L’inquilino del terzo piano è inoltre il primo film ad aver utilizzato il meccanismo “louma”, una gru alla cui cima è fissata una telecamera. Per i collezionisti è certamente consigliabile il racconto di Roland Topor, se non altro per scoprire un autore dal talento fuori dell’ordinario, che qui in Italia è praticamente sconosciuto. Purtroppo, in tutti i Paesi del mondo, il film è disponibile solo su dvd senza l’aggiunta di contenuti extra se non il trailer originale. Ma se avete fortuna potreste accaparrarvi su ebay l’edizione digibook francese, ormai fuori catalogo su tutti i siti, dove il film è accompagnato da un interessantissimo libretto fotografico contenente interviste alla troupe e gustose pagine di critica.» [Nocturno.it]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
Via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno