Maratona FREE CINEMA – incontro con Emanuela Martini e Silvia Albertazzi

Un’imperdibile maratona dedicata al FREE CINEMA – la nuova ondata britannica che all’inizio degli anni Sessanta aveva riportato l’attenzione dei registi sul realismo sociale e sulla coscienza della classe operaia nel dopoguerra – giovedì 24 febbraio, dalle ore 20:00, con due titoli fondamentali: THE LONELINESS OF THE LONG DISTANCE RUNNER [Tony Richardson, 1962] e IF… [Lindsay Anderson, 1968].

A guidarci in questa maratona straordinaria saranno EMANUELA MARTINI – tra le più importanti voci della storia e della critica cinematografica, direttrice della rivista ‘Cineforum’ – e la prof.ssa SILVIA ALBERTAZZI [UniBo], autrice del libro ‘Questo è domani. Gioventù, cultura e rabbia nel Regno Unito, 1956-1967‘, PaginaUno.
Bookcorner a cura della Libreria di Cinema, Teatro e Musica

GIOVEDÌ 24 FEBBRAIO
ore 20:00 – GIOVENTÙ, AMORE E RABBIA
[The Loneliness of the Long Distance Runner]
di Tony Richardson [GB/1962, 104′]

– pausa ristoro in chiostro –

ore 22:15 – IF…
di Lindsay Anderson [GB/1968, 111′]

I film sono proiettati in lingua originale

BIGLIETTI 
Singolo film: €6,00
Double feature: €10,00
PRENOTA gli ingressihttps://bit.ly/3mAtB3u


GIOVENTÙ AMORE E RABBIA
Tratto da un racconto di Alan Sillitoe, anche sceneggiatore e già autore di Sabato sera, domenica mattina (Karel Reisz, 1960), Gioventù, amore e rabbia, didascalica traduzione del più ispirato titolo originale The Loneliness of the Long Distance Runner (“la solitudine del maratoneta”), rappresenta uno dei massimi esempi del Free cinema, la Nouvelle Vague britannica che all’inizio degli anni Sessanta aveva riportato l’attenzione dei registi sul realismo sociale – certamente influenzati anche dal neorealismo italiano – e sulla coscienza della classe operaia nel dopoguerra. La corsa campestre è qui metafora della riflessione sulla propria condizione e posizione esistenziale, laddove Tony Richarson raccorda i momenti di allenamento solitario ai flashback prima del riformatorio, nella precarietà di una casa di provincia illusa dalla politica della produttività e della prosperità, oltre che corrotta dal consumismo inaugurato dall’arrivo della televisione. Il giovane arrabbiato Colin (un Tom Courtenay al suo brillante esordio) è il simbolo del distacco generazionale dal vecchio patriarcato, nella (rinnovata) consapevolezza di sé e del proprio posto nel mondo, lontano dai padroni e dalle autorità, pur nella sconfitta predestinata dal potere repressivo. Vivo e disperato cuore pulsante di una nuova libertà individuale e cinematografica: da riscoprire. [longtake]

IF…
Uno dei film sessantotteschi per eccellenza, diretto da uno dei massimi esponenti e fondatori del free cinemainglese. Ancora oggi durissimo e ricco di spunti importanti, il film è un attacco frontale contro una delle istituzioni tradizionali dell’establishment britannico, il college, culla di una futura classe conformista, ossequiosa nei confronti dell’autorità, amante delle tradizioni e rispettosa di ogni tipo di convenzione. Dopo una prima parte fortemente realistica, Anderson punta all’allegoria (soprattutto nella sequenza finale) e alla satira eversiva, riempiendo la narrazione di elementi simbolici e curiose scelte stilistiche: si alternano colore e bianco e nero, vengono mostrate scritte e cartelli, i cambi di ritmo sono continui, la narrazione è divisa in capitoli. Più che una semplice opera di denuncia (in cui si parla anche di omosessualità in maniera audace, almeno per l’epoca), una pellicola inquietante e ben girata, perfettamente al passo con quei tempi e difficile da dimenticare. Valorizzato anche dalla notevole prova di Malcom McDowell, il film ha ottenuto una significativa Palma d’oro al Festival di Cannes. Il titolo fa riferimento a una celebre poesia di Rudyard Kipling. [longtake]


CINEMA TEATRO BELLINZONA
Via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno