FITZCARRALDO di Werner Herzog

Giovedì 22 ottobre, al Cineclub Bellinzona, torna sul grande schermo FITZCARRALDO, uno dei film più folli mai realizzati, e non potevano che realizzarlo Werner Herzog e Klaus Kinski. Folle in primo luogo perchè ha richiesto per la sua realizzazione uno sforzo immane, esattamente come quello narrato nella storia: due morti, un numero imprecisato di feriti, quattro milioni di euro bruciati nella produzione (per pagare i quali Herzog si dovette impegnare praticamente tutto), tre anni di lavorazione in mezzo alla giungla. In secondo luogo folle perché a causa, o forse per merito, della sregolatezza di Kinski e di una sceneggiatura claudicante risulta un film grottescamente disunito, disomogeneo, ma proprio per questo immensamente affascinante.

giovedì 22 ottobre, ore 20:30
FITZCARRALDO
Germania, Perù | 1982 | 157′
vers. originale, sott. italiano

introduce: Emanuela Marcante [Il Ruggiero]

ingresso: €6,00 [online e intero]/5,00 [ridotto]
Acquista il biglietto: https://bit.ly/3ixQoch

Perù, inizi del ‘900. Il visionario magnate del caucciù Brian Sweeney Fitzgerald (Klaus Kinski) vuole costruire il più grande teatro dell’opera del mondo a Iquitos, al centro dell’Amazzonia. Per far ciò, dovrà conquistare una zona della giungla inarrivabile, dove il caucciù cresce rigoglioso. Pur di riuscire nell’impresa, sarà disposto a issare una nave su un monte.

Il più noto e chiacchierato film di Werner Herzog, la cui lavorazione durò quattro anni e prosciugò le casse del regista, rappresenta probabilmente la summa di tutto il suo cinema. Fitzcarraldo, infatti, mette insieme tutte le ossessioni dell’autore tedesco, dall’atto sublime della creazione artistica all’eterna ambizione dell’uomo di piegare la natura. Nel bene e nel male, però, è un’opera che non riesce a emanciparsi del tutto dalla storia della propria lavorazione, travagliata, leggendaria e raccontata nel documentario Burden of Dreams (1982) di Les Blank e nel libro autobiografico di Werner Herzog, La conquista dell’inutile, diario compilato tra giugno 1979 e novembre 1981, pubblicato a oltre 20 anni dall’uscita del film. Klaus Kinski, nel ruolo della sua vita, domina la scena. Musiche, come in molti film di Herzog, dei Popol Vuh, a cui si aggiungono arie di Bellini, Verdi, Strauss, Puccini, Donizetti, Meyerbeer e Massenet. Inizialmente il protagonista era interpretato da Jason Robards ed era presente un personaggio, poi eliminato dalla versione definitiva, Wilbur, spalla di Fitzcarraldo, interpretato dal leader dei Rolling Stones, Mick Jagger. Premio per la migliore regia al Festival di Cannes. [Longtake]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
via Bellinzona, 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno