CINQUE PEZZI FACILI di Bob Rafelson in versione restaurata

Giovedì 22 febbraio, alle ore 20.45, al Cineclub Bellinzona Bologna, in collaborazione con la Libreria di Cinema Teatro Musica, arriva il restauro di un capolavoro: CINQUE PEZZI FACILI di Bob Rafelson! Annoverato come uno dei migliori film della New Hollywood (corrente cinematografica nata e sviluppatasi in America a partire dalla fine degli anni Sessanta), è il lavoro che ha consacrato su scala internazionale il talento del suo attore protagonista, JACK NICHOLSON.

Introduce: IVAN CIPRESSI [Libreria di Cinema Teatro Musica]

FIVE EASY PIECES [Cinque pezzi facili]
Bob Rafelson, USA/1970, 95′
versione restaurata Park Circus
lingua originale, sott. italiano
Ingresso: €6,00

Abbandonate la carriera di pianista e le origini borghesi, Robert Eroica Dupea (Jack Nicholson), detto Bobby, si dedica ad un vagabondaggio senza meta, di città in città, in compagnia di Rayette, una ragazza un po’ svampita che si innamora di lui. Lavora in un pozzo petrolifero in California ma, quando apprende che il padre è gravemente ammalato, si licenzia e, accompagnato da Reyette, fa ritorno a casa. Qui seduce Catherine, la fidanzata del fratello, una donna raffinata che lo pone di fronte alla scelta fra due stili di vita completamente opposti. Il brillante ma tormentato Dupea sarà così costretto ad affrontare una serie di situazioni che cambieranno per sempre la sua vita…

«Il fascino stropicciato e maledetto di Jack Nicholson ha radici lontane. A dispetto di una bellezza tutt’altro che convenzionale, anche smontato dalla sella della Harley Davidson di Easy Rider, il giovane attore di Neptune continua a dare prova di sontuoso magnetismo. Il film in cui esplode inattesa la sua carica prepotente è Cinque pezzi facili e il regista che per primo ha l’ardire di veicolarne il talento grezzo e il ghigno mefistofelico, è Bob Rafelson, lo stesso che tornerà a dirigerlo nel 1972 in Il re dei giardini di Marvin, nel 1981 in Il postino suona sempre due volte e nel 1996 in Blood and Wine. Manifesto della controcultura giovanile di fine anni sessanta e inizio anni settanta, Cinque pezzi facilirivisita con rigore e partecipazione la parabola del “Figliol prodigo”.» èIl fascino stropicciato e maledetto di Jack Nicholson ha radici lontane. A dispetto di una bellezza tutt’altro che convenzionale, anche smontato dalla sella della Harley Davidson di Easy Rider, il giovane attore di Neptune continua a dare prova di sontuoso magnetismo. Il film in cui esplode inattesa la sua carica prepotente è Cinque pezzi facili e il regista che per primo ha l’ardire di veicolarne il talento grezzo e il ghigno mefistofelico, è Bob Rafelson, lo stesso che tornerà a dirigerlo nel 1972 in Il re dei giardini di Marvin, nel 1981 in Il postino suona sempre due volte e nel 1996 in Blood and Wine. Manifesto della controcultura giovanile di fine anni sessanta e inizio anni settanta, Cinque pezzi facilirivisita con rigore e partecipazione la parabola del “Figliol prodigo”[Movieplayer.it]


«Una drammaticità di fondo sapientemente dosata, si unisce a una critica feroce contro la società americana che illude i giovani sognatori come Bobby, per poi soffocarli miseramente. Il protagonista, infatti, stufo della rigidità familiare da cui proviene, taglia i ponti e parte, sognando invano di emergere e potercela fare con le proprie forze. Rafelson mette in scena la solitudine dei vari personaggi, e per farlo adotta una regia assolutamente funzionale allo scopo, con campi lunghi che isolano i personaggi nell’inquadratura o, al contrario, con quadri più stretti e ravvicinati (soprattutto negli interni) che li soffocano ulteriormente. Con questa pellicola il regista ha messo in scena in maniera esemplare sia il sogno americano infranto che l’inquietudine di una famiglia che non sa più come affrontare la realtà (memorabile il “dialogo” tra Bobby e suo padre, da soli, al tramonto). Godibile e coinvolgente dal primo all’ultimo minuto, Cinque pezzi facili porta con sé una grande dose di amarezza che lo permea fino all’apice finale. Indubbiamente la vetta del cinema di Bob Rafelson e il suo manifesto stilistico dal quale non riuscirà più allontanarsi. Quattro nomination agli Oscar: miglior film, miglior attore protagonista, miglior attrice non protagonista (Karen Black) e miglior sceneggiatura originale.» [LongTake]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno
proseguendo su via Bellinzona, subito dopo il cinema, a sinistra