CHINATOWN di Roman Polański

‘Forget it Jake, it’s Chinatown’ …scordalo ancora Jake, scordati i sogni. Chinatown è il luogo fuori dallo spazio e dal tempo, il tuo fantasma, il motore del cinema.

Giovedì 10 marzo, alle ore 20:30, rivive il capolavoro di Roman Polański in versione restaurata!

CHINATOWN
di Roman Polański [USA/1974, 131′]
vers. originale, sott. italiano


Introduce: IVAN CIPRESSI [Libreria di Cinema, Teatro e Musica]

Biglietto: €6,00/5,00
PRENOTA il tuo ingresso: https://bit.ly/3mAtB3u

Los Angeles, 1937. J.J Gittes (Jack Nicholson) è un investigatore privato che viene assoldato per fare luce sulla presunta infedeltà coniugale di Hollis Mulwray (Darrell Zwerling), direttore-capo del dipartimento per l’acqua e l’energia elettrica della città. Scoprirà involontariamente un grande complotto che ruota intorno alla distribuzione delle risorse idriche della zona e in cui sembra coinvolta anche Evelyn (Faye Dunaway), la moglie di Mulwray.

‘Sono passati quarant’anni dall’uscita di questo immenso capolavoro firmato Roman Polanski. Un film nato per caso, dalla volontà di una major come la Paramount e dalla potenza produttiva di una star illuminata come Jack Nicholson, che avendo tra le mani l’idea noir di Robert Towne richiama a Hollywood l’amico Roman dopo le tragedie che l’avevano flagellato. Polanski nicchia, lotta con Towne (scontro tra titani) e arriva a un compromesso col grande sceneggiatore. Nasce il nuovo noir. Inizia una nuova era cofirmata da gente del calibro di Paul Schrader, Robert Altman, Alan J. Pakula, Francis Ford Coppola, che epoca eh?

Ecco: ciò che resta impresso dopo l’ennesima vibrante visione di un film che non smette proprio mai di “significare”, non è certo la sua miracolosa capacità di riconfigurare in linguaggio filmico i traumi storici che l’America stava vivendo negli anni ’70 (insieme a Nashville  di Altman e La conversazione di Coppola forse il testo più lucido in tal senso). No, non è questo. Ciò che sbalordisce ancora oggi è quell’istintiva abilità polanskiana di trasmigrare un incubo tutto cinematografico e protetto dai codici del genere, in un umanissimo e straziante abisso di pulsioni declinato a qualsiasi (nostro) presente. Il noir serve solo come imponente referente, rispettandone tutti i codici ma ribaltandoli per trovarsi di nuovo soli e in preda al passato: non più ombre espressioniste e contrasti di luce, ma sole accecante e acque cristalline; non più femme fatale spietata e mangia uomini, ma donna angelica e vittima di un abominevole destino (il volto triste e la dolcissima esitazione di Faye Dunaway non si dimenticano); non più nemici invincibili venuti dall’Est ma un vecchio patriarca di nome “Noha” (interpretato dal padre del noir anni ’40 John Huston…) che stupra il sogno dell’Eden americano e produce morte e siccità.’ [Pietro Masciullo, sentieriselvaggi.it]

CINEMA TEATRO BELLINZONA
Via Bellinzona 6 – BOLOGNA
parcheggio gratuito in cortile interno